Dopo aver concluso la mia breve carriera cestistica a soli 23 anni subito lo scoppio della pandemia, avendo bisogno di entrate ho iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia dove sono rimasto per 4 anni.


Non l’ho mai sentito come lavoro della vita e, a fine 2023 mi sono licenziato per iniziare un nuovo cammino. La decisione non è stata presa alla leggera, ci ho riflettuto tanto e molto bene conscio delle difficoltà e degli ostacoli che avrei trovato ma, spinto dalla voglia di mettermi in gioco e dalla volontà di esprimere me stesso al 100% ho finalmente iniziato questo viaggio.

Sean è il risultato, il prodotto finale di una ricerca del capo perfetto.

È voglia di esprimersi, è lottare contro il consumismo, è la semplicità di indossare un indumento e sentirsi bene con se stessi. Lo streetwear italiano sostenibile ha finalmente una faccia.

Al giorno d’oggi fortunatamente il tema della sostenibilità non è più in secondo piano, e il ostro obbiettivo primario è quello di fornire al cliente un prodotto che non perda qualità nel tempo e contemporaneamente possa essere riciclato una volta che non viene più indossato.


Tutti i nostri indumenti provengono da materiali riciclati e sono riciclabili al 100%.

Non diversamente da altri progetti, Sean nasce su un foglio di carta bianco disegnato a matita riprendendo i contorni particolari della mia faccia, tra cui un orecchio tagliato, mascelle leggermente squadrate, un paio di baffi neri e delle sopracciglia molto folte.